L’Omeopatia è scientifica

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L’omeopatia, tra le più conosciute e usate medicine naturali, è una scienza medica che utilizza prodotti di tutti e tre i regni: vegetale, minerale ed animale. Questi, se ingeriti a dosi tossiche, possono provocare uno o più sintomi fino a vere e proprie malattie. Se invece vengono omeopatizzati, cioè diluiti e dinamizzati (agitati), perdono le loro caratteristiche nocive e diventano sostanze medicinali. Per es. quando punge un'ape produce gonfiore, arrossamento, bruciore, che guariranno mettendo sotto la lingua qualche granulo di Apis, cioè veleno d'ape omeopatizzato.  La sua caratteristica è quindi quella di guarire utilizzando le sostanze “simili alla malattia” e non quelle “contrarie” che impiegano sia l'Erboristeria, sia la medicina tradizionale: antibiotici, antinfiammatori, antistaminici, antidolorifici, antiacidi, antipertensivi ecc.  È proprio per queste ragioni la medicina naturale che più si scontra con la medicina scientifica. Questo perché la preparazione dei farmaci avviene con successive diluizioni fino alla scomparsa del soluto nel solvente. L’azione farmacologia non è ottenuta da qualcosa di ponderale, come per esempio 500 mg di paracetamolo, ma da qualcosa che non c’è per la medicina scientifica, ma che è invece molto potente per la medicina omeopatica: l’energia.         Nel rimedio omeopatico ritroviamo la potenza energetica non tanto delle diluizioni, ma delle dinamizzazioni  che avvengono ad ogni diluizione.  Questo ha sempre identificato l’omeopatia come una magia. Il funzionamento è stato etichettato come placebo (sostanza senza alcuna azione farmacologia), o dovuto a una suggestione del medico omeopata sul paziente per farlo guarire. Negli ultimi 30 anni i tentativi per accreditare l’efficacia farmacologia delle sostanze omeopatiche con studi scientifici selezionati hanno portato a scarsi risultati e non sono stati riconosciuti dalla scienza ufficiale. Solo in questo ultimo periodo sono stati realizzati studi che rispettano in modo rigoroso le metodologie scientifiche attualmente imposte dalla medicina ufficiale e che sono stati poi pubblicati da prestigiose riviste internazionali non omeopatiche come Lancet, British Medical Journal, Allergologie, Rheurmatology, Pediatrie ed altri. Questi studi sono stati raccolti nel libro: Omeopatia/Omotossicologia gli studi scientifici che ne provano l’efficacia, edito da GUNA. Nella prima edizione, del 2002 erano raccolti  127 studi pubblicati. Nella seconda, del 2004, 146 studi. Nella terza, del 2006, ci sono 163 studi, con un incremento del 30% in soli quattro anni. E così negli anni successivi fino alla pubblicazione dell’ottava edizione nel 2016 intitolata   “Low Dose Medicine - Omeopatia Omotossicologia - LE PROVE SCIENTIFICHE –“ dove ci sono ben 296 studi pubblicati. Non nego che quando ho avuto tra le mani questo volume mi sono emozionato. Ho pensato che finalmente gli Omeopati  avevano qualcosa di tangibile per ribattere alle accuse dei detrattori dell’Omeopatia che, nonostante il più delle volte non siano nemmeno medici, si arrogano il diritto di spiegare “come “ non funzioni. Signori, andatevi a leggere questo volume che si può scaricare dal sito www.medibio.it e smettetela di pontificare. Abbiamo  studi sulle allergie;  sull’apparato artro – mio - fasciale; sull’apparato gastroenterico;  sull’apparato respiratorio e ORL; sulla profilassi post chirurgica; sulla dermatologia;   sull’apparato circolatorio e sulla coagulazione;  su ginecologia e ostetricia;  sul metabolismo;  sulla neurologia ed altri in vitro. Questi studi sono stati eseguiti versus placebo, dove è indiscussa la superiorità del medicinale omeopatico, o versus corrispondente farmaco allopatico, dove l’omeopatico non è risultato inferiore come effetto farmacologico. Le sperimentazioni in vitro  di rimedi omeopatici su cellule e tessuti, nonostante le diluizioni infinitesimali, hanno avuto risultati positivi e senza l’effetto placebo tanto paventato dai denigratori dell’Omeopatia.