IMMUNITÀ ASPECIFICA O INNATA
In questo periodo di Covid 19 si parla tanto di immunità specifica che si ha quando si viene a contatto con un agente patogeno. Nessuno degli esperti ha mai accennato all’immunità innata o aspecifica. Senza di essa saremmo stati tutti colpiti non solo dal Covid 19, ma anche da tutti gli altri agenti patogeni che esistono da sempre e sono dappertutto.
L’immunità aspecifica è presente sin dalla nascita, cioè nei soggetti il cui sistema immunitario non è ancora sviluppato e non è in grado di dare risposte specifiche e selettive a virus, batteri e funghi patogeni. Rappresenta la prima linea difensiva nei soggetti non immunizzati. L’inizio della immunità si ha già nel grembo materno, ma soprattutto nel passaggio del nascituro lungo il canale vaginale, dove viene a contatto con i batteri della madre. Infatti i nati col cesareo, hanno inizialmente meno immunità innata dei nati da parto naturale. Poi abbiamo anche l’allattamento materno che oltre a dare nutrienti, da anche sostanze che aumentano le difese del neonato.
Il sistema immunitario innato è formato dai linfociti NK (Natural killer), dai mastociti, gli eosinofili, i basofili, i macrofagi, i neutrofili: queste cellule hanno, tra loro, meccanismi di funzionamento molto diversi, ma sono tutte in grado di eliminare e/o di identificare gli agenti patogeni.
Questi difensori vengono attivati tempestivamente dalla presenza degli agenti patogeni prima che l’organismo sia in grado di sviluppare una risposta immunitaria specifica verso di essi.
Questa prima linea difensiva dipende da quattro barriere:
1. Le barriere anatomiche consistono nella cute e nelle mucose dell’organismo umano, strutturate in modo da difendere l’organismo dall’entrata della maggior parte dei microrganismi patogeni.
2. Le barriere fisiologiche che comprendono:
La temperatura: molti microrganismi non sopravvivono ad alte temperature.
Il pH: l’acidità gastrica, per esempio, è una barriera fisiologica innata alle infezioni in quanto pochi microrganismi riescono, una volta ingeriti, a sopravvivere al basso pH dello stomaco.
I vari fattori solubili tra cui lisozima, interferone e complemento, che stimolano la resistenza ai germi patogeni. Il lisozima è una sostanza proteica presente nelle secrezioni biologiche come saliva, lacrime, sperma, muco nasale, latte materno zone più a contatto con i germi patogeni. Questo enzima scoperto nel 1922 da Fleming, espleta un'interessante azione antimicrobica, agendo sulla parete batterica, lesionandola (la parola lisozima deriva dal greco: liso= che taglia e zimo = enzima). In seguito alla rottura della parete, la cellula batterica richiama acqua fino a scoppiare. L’interferone e il complemento rappresentano alcune famiglie di proteine che inibiscono e impediscono la replicazione di batteri e virus patogeni e rafforzano l'attività dei linfociti e macrofagi.
3. L’endocitosi indica la capacità delle cellule di captare il materiale extracellulare che le circonda. La fagocitosi è un tipo di endocitosi specializzata che consiste nell’ingestione di particelle extracellulari tra cui anche microrganismi patogeni.
4. Le barriere infiammatorie si attivano in seguito ai segnali chimici emessi dalle cellule attaccate dal microrganismo patogeno. Rappresentano una delle prime difese che l’organismo attiva davanti all’azione di un agente nocivo.
Tutto questo ci consente di sopravvivere già dai primi istanti dalla nascita. Proprio in questi giorni sto vedendo dei video di mio nipotino che batte un cucchiaio o un qualche giocattolo per terra e poi lo mette subito in bocca senza ammalarsi. È l’immunità innata che lo protegge da virus e batteri sicuramente presenti sul pavimento, per quanto pulito, di casa sua.