Le molteplici cause del mal di testa

Il mal di testa che viene chiamato cefalea, emicrania, cervicalgia, nevralgia del trigemino, sindrome muscolo-tensiva, cefalea pulsante, sinusite, è uno dei dolori più diffusi e con maggior difficoltà di guarigione. Le guarigioni sono veloci solo con le cefalee acute di origine infiammatoria quali encefaliti, meningiti, otiti medie, mastoiditi, naturalmente se non si complicano portando ad esiti infausti; o nelle cefalee banali che passano anche da sole e sono dovute per lo più a grandi abbuffate.
Diverso è il mal di testa cronico, e ben lo sanno i “Centri Anticefalee” che lavorano a pieno regime, ma senza risultati apprezzabili. Riempiono infatti i loro pazienti di antidolorifici, facendoli indubbiamente stare bene durante la cura, di solito continuata per molti mesi. Quando i malati finiscono la terapia i sintomi si ripresentano. Questo perché il mal di testa viene affrontato tenendo conto del dolore, non delle cause che lo provocano, che possono essere molteplici singole o accoppiate a seconda della zona dolorante, dell’orario di insorgenza, dei fattori scatenanti che non sempre vengono riconosciuti o capiti dalla medicina allopatica. Per esempio un’emicrania alla parte destra della nuca che si irradia all’orecchio e all’occhio destro, con dolori pulsanti, lacrimazione, bruciori all’occhio, dolori all’interno dell’orbita, a volte vertigini e acufeni (ronzii), è per lo più dovuta ai rami sensitivi della prima e seconda vertebra cervicale sublussate. Manipolando le vertebre le mettiamo nella corretta posizione anatomica e l’emicrania guarisce.
Se ci sono forti tensioni muscolari a livello cervicale che durano da tempo, sarà impossibile manipolare subito. Iniziamo allora la terapia con agopuntura, mesoterapia, laser, elettrostimolazione, massaggi per alcune sedute per poter rilassare la parte prima della manipolazione. 
Altro tipo di cefalea è quella che colpisce la fronte, la parte interna del sopracciglio alla base del naso e viene comunemente diagnosticata come “sinusite”. E’ in gran parte dovuta ad un accumulo di energia yang a livello dei punti 1 (uno) e 2 (due) di Vescica e 14 (quattordici) di Vescica Biliare (punti di agopuntura) che si trovano nella parte mediale del sopracciglio e sulla fronte, un dito sopra lo stesso sopracciglio. Se è vero che può esserci una componente infiammatoria dovuta al ristagno di muco o pus all’interno dei seni paranasali, bisogna consigliare al paziente di effettuare per un periodo di almeno due mesi una dieta priva di pasta, pane, latte e latticini, che sono produttori di muco e pus all’interno del corpo. 
Per le cefalee che si accompagnano a sintomi digestivi quali nausea, vomito, diarrea, stipsi si ricercheranno i cibi ai quali il paziente è intollerante.
Nel mal di testa , valutiamo il dolore, la zona colpita, la psicologia del paziente, la sua dieta, la postura, la posizione nel sonno, la presenza in camera da letto di radiosveglie, TV o computer, che possono trasmettergli energie elettromagnetiche negative durante i periodi di riposo. Ci informiamo se il soggetto ha subito traumi (colpi di frusta); se ha cicatrici traumatiche o da intervento chirurgico; se ha curato qualche dente prima dell’inizio della cefalea, dato che tutto ciò può essere causa indiretta del dolore. 
Chiediamo l’orario di insorgenza della cefalea, la durata, la causa scatenante, ad esempio il vento, il freddo, il sole, la collera, la fatica; la relazione con i pasti. Nelle donne evidenziamo il rapporto col periodo mestruale; negli uomini il periodo della settimana (es. week end: la cefalea è secondaria sia al calo di adrenalina, sia alla depurazione del corpo dalle tossine specifiche del tipo di lavoro svolto, come nei tipografi, nei benzinai eccetera).
Valutiamo anche le carenze nutrizionali (vitamine, sali minerali, oligoelementi) e cerchiamo il giusto rimedio omeopatico.
In questo modo il paziente non solo guarirà dalla cefalea, ma acquisterà anche un nuovo equilibrio fisico.

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